POSILLIPO / SBANCATA L’EX OASI TROPICALE DI ALFREDO ROMEO

Maxi sbancamenti nell’ormai ex giardino tropicale di villa Romeo a Posillipo.

Una gigantesca quantità di terra e terriccio è stata rimossa in tre giorni e poi caricata su una chiatta.

Grossi disagi per i bagnanti di una delle rare spiaggette pubbliche della zona, il Lido delle Monache, invasi di polveri ed ai quali è ora impedito l’accesso alla scogliera, a sua volta coperta sotto cumuli di terra.

Nell’operazione, comunque, sono finiti in mare, a ridosso della scogliera, grossi quantitativi di terra. Sottolinea un abitante: “Mi chiedo se sia mai concepibile una roba del genere in piena calura ferragostana, creando disagi a chi abita e a chi viene a fare il bagno. Non bastava, poi, l’inquinamento che deriva dalla saturazione di molti spurghi, con grandi chiazze lungo il litorale. Stamattina dall’alto si vedeva benissimo una nuova, enorme chiazza marrone, per via della terra finita in mare”.

E’ l’epilogo di una vicenda che si trascina da decenni. Tre anni fa, in concomitanza con l’affare Consip che ha coinvolto il proprietario del castello-magione, Alfredo Romeo, la magistratura decise di sequestrare quel giardino esotico, popolato da decine e decine di piante ad alto fusto, palme e banani in particolare. Un sequestro non dovuto all’affare Consip ma ad una lunga e fino a quel momento mai risolta lite giudiziaria per abusivismo.

Dopo il lunghissimo tira e molla, alla fine il provvedimento della procura partenopea, che decise per il sequestro e “il ripristino della situazione preesistente nelle aree”.

Tre anni fa, quindi, il “prelievo” delle piante, anche quella volta mediante dei cargo. Le piante vennero trasferite all’Orto Botanico di Napoli.

Una decisione comunque non poco contestata da cittadini e associazioni, secondo cui sarebbe stato molto meglio confiscare e rendere pubblico il polmone verde, piuttosto che “violentarlo” in quel modo.

Perché ora cosa significa “ripristino dei luoghi”? Osserva un bagnante: “Allungare la spiaggia è difficile da pensare, perché sarebbe senza sbocco a mare. A meno di non voler abbattere tutta la scogliera, cosa impossibile perché il mare si mangerebbe tutto. E allora? Sarebbe scandaloso se alla fine il Comune dovesse aumentare la superficie di concessione al Bagno Sirena, che ha già un grosso spazio a ridosso di Palazzo Donn’Anna. C’è poi la possibilità che la Curia possa allungare le sue mire, avendo già in corso da anni i lavori di ristrutturazione dell’ex Ospizio Marino che dovrebbe diventare una sorta di cinque stelle per anziani che hanno mezzi. Insomma è tutto un bel pasticcio. Ma il vero pericolo è che tutto finisca con le solite privatizzazioni, alla faccia dei cittadini”.

Intanto il Comune non alza un dito neanche per allestire un bagno chimico al Lido delle Monache, che di sabato e dominica si trasforma in un affluente del Gange. E ciò, nonostante le continue petizioni dei cittadini, una delle quali ormai sfiora le 5 mila firme. Eppure – viene osservato – un bagno chimico non costa niente, e perfino nello storico Mappatella beach hanno appena inaugurato un paio di docce…


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