Precisa ancora Zaghis e la Voce risponde

In merito alla vicenda De Vito e lo stadio della Roma, riceviamo un’altra comunicazione dal dottor Stefano Zaghis. La pubblichiamo in modo integrale, e ciò per completezza d’informazione, dando quindi tutto lo spazio possibile a chi contesta quanto contenuto nell’articolo.

 

 

Buongiorno Sig. Cinquegrani,,

ha ricevuto giovedì 21 u.s. la lettera di diffida dell’Avv. Dott. Marco Tavernese, che le intimava di rimuovere ogni riferimento alla mia persona dal suo articolo perchè FALSI e destituiti di ogni fondamento, in relazione alla vicenda Stadio delle Roma con cui NON ho MAI avuto NULLA a che FARE..Le sue ricostruzioni sono quindi frutto di fantasia. A questa mattina alle h. 9:00 lei non ha provveduto alla rimozione di tali notizie false.

 

Pertanto Le rinnovo l’invito a:

1 – Rimuovere la parte dell’articolo che mi riguarda;

2- Pubblicare in calce al nuovo articolo questa mia rettifica.

 

Gent.mo Direttore

in relazione al suo articolo il cui contenuto, è falso e diffamatorio nei miei confronti,le chiedo la pubblicazione della seguente rettifica e di eliminare itali contenuti come richiesto dalla lettera dell’Avv. Marco Tavernese.

Già nel Dicembre 2016 – gennaio 2017, lei Sig. Cinquegrani e/o il suo collaboratore che aveva scritto l’articolo, aveva ricevuto una diffida verbale dall’Avv. Marco Tavernese sul contenuto altrettanto falso e diffamatorio di un precedente articolo dello stesso tenore, che si era prontamente attivato a correggere scusandosi con il mio avvocato.

Le devo rammentare che il sottoscritto ha lavorato per IDea Fimit SGR SpA dal dicembre 2010 al luglio 2012, oggi questa società non esiste più, poiché ha cambiato nome in DEA CAPITAL Real Estate SGR SpA. L’acronimo SGR Società di Gestione del Risparmio indica una società che, ai sensi dell’art. 34 del TUF (Decreto Legislativo 24 febbraio 1998 n.58 e successive modifiche) è autorizzata dalla Banca d’Italia, sentita la Consob, e gestisce Fondi di Investimento (nel mio caso immobiliari). Tali Fondi hanno un patrimonio separato rispetto alla Società di Gestione. Pertanto Idea Fimit SGR SpA NON è un fondo immobiliare bensì una società di gestione (asset manager). Il sottoscritto ha lavorato in IDea Fimit gestendo un fondo che alcuni mesi prima del mio ingresso in azienda  era stato oggetto di un’operazione di conferimento di immobili parte di INPDAP (ora INPS). Il Dott. Luca Parnasi NON è mai stato ne azionista di IDea Fimit SGR SpA, ne quotista del Fondo da me gestito nel periodo in cui ho prestato la mia attività professionale per tale azienda. Il Fondo che gestivo si occupava all’epoca di Case di Riposo per Anziani (che per la Transizione Demografica e l’Invecchiamento della Popolazione – Aging – in atto rappresenta un’enorme problematica , dove manca una politica industriale mirata) e Social Housing. Pertanto il sottoscritto NON ha mai avuto a che fare con la il Signor Parnasi o suoi collaboratori per la nota “vicenda stadio della Roma”. Infine per la salvaguardia dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma che si trova nel quartiere di Monte Mario Alto dove vivo, per un breve periodo ho svolto attività con il M5S (iscritto nell’ottobre 2012 – disiscritto nell’ottobre 2013) esclusivamente per la salvaguardia della “vita umana” e la tutela del diritto alla salute come previsto  dagli art. 2 e 32 delle Costituzione della Repubblica Italiana. NON ho mai avuto interlocuzioni di alcun genere sulla vicendo stadio delle Roma ne con l’Ing. Massimo Caputi, ne con l’Avv. Marcello Devito che non vedo da 4 anni.

Personalmente sono un garantista e una persona è colpevole solo se condannata definitivamente, ma vedere accostato il mio nome ad una persona oggi detenuta in carcere, ad un’altra inquisita per gravi reati  e a vicende a cui non solo sono estraneo, ma che neppure conosco, attraverso un articolo scritto in modo superficiale, senza alcuna competenza specifica della materia, delle norme e la benché minima aderenza alla realtà fattuale , è inaccettabile. L’“l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”  pertanto il rispetto del lavoro altrui (e il mio in questo caso come quello di tutti) è condizione essenziale per la democrazia del nostro Paese. Come diceva Calamandrei: “E’ compito (della Repubblica) di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana: quindi dare lavoro a tutti, dare una giusta retribuzione a tutti, dare una scuola a tutti, dare a tutti gli uomini dignità di uomo. Soltanto quando questo sarà raggiunto, si potrà veramente dire che la formula contenuta nell’art. primo- “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro “- corrisponderà alla realtà. Perché fino a che non c’è questa possibilità per ogni uomo di lavorare e di studiare e di trarre con sicurezza dal proprio lavoro i mezzi per vivere da uomo, non solo la nostra Repubblica non si potrà chiamare fondata sul lavoro, ma non si potrà chiamare neanche democratica perché una democrazia in cui non ci sia questa uguaglianza di fatto, in cui ci sia soltanto una uguaglianza di diritto, è una democrazia puramente formale, non è una democrazia in cui tutti i cittadini veramente siano messi in grado di concorrere alla vita della società, di portare il loro miglior contributo, in cui tutte le forze spirituali di tutti i cittadini siano messe a contribuire a questo cammino, a questo progresso continuo di tutta la società.” Discorso sulla Costituzione – Milano 1955. Pertanto se con il suo articolo accosta vicende giudiziarie che NON hanno alcuna correlazione con la mia persona e con il lavoro da me svolto in passato, state potenzialmente creandomi un danno d’immagine e di reputazione, che potrebbe impattare sul mio diritto al lavoro. In ultima analisi mi state creando degli ostacoli che la Repubblica italiana per mandato costituzionale “deve rimuovere” Art. 3.

 

La prego quindi di pubblicare questa mia rettifica in modo integrale, poichè quella che le ho inviato giovedì NON era una rettifica. Pubblichi anche la lettera del mio avvocato.

 

Le rinnovo l’invito a cancellare ogni riferimento alla mia persona entro stamattina sia dal sito, sia da Facebook, altrimenti mi vedrò costretto a procedere per le vie legali

 

Distinti Saluti

Stefano Zaghis

 

 

LA RISPOSTA DELLA VOCE

 

Ribadiamo di non aver mai avuto alcun contatto né telefonico, né via email con l’avvocato Marco Tavernese. Mai sentito, né conosciuto. La dimostrazione sta nel fatto che gli articoli sullo stadio di Tor di Valle usciti il 4 gennaio 2017 e il 18 gennaio 2017, non sono mai stati rimossi dal sito, né modificati di una virgola. Tanto che oggi si possono tranquillamente leggere sul sito stesso e che abbiamo riportato come link-base nell’articolo di qualche giorno fa.

Come mai tanto zelo e tanta urgenza oggi da parte di Zaghis e Tavernese, quando quelle notizie-base sono sul sito da quasi due anni e mezzo?

Non ho mai scritto che Luca Parnasi sia stato azionista di Idea Fimit, né quotista del fondo da lei gestito. Né ho mai parlato di rapporti personali tra Zaghis e Parnasi.

In questa seconda comunicazione, il dottor Zaghis ricostruisce molti fatti, anche sotto il profilo temporale. Ne prendiamo atto, siamo lieti di pubblicarli, per il sempre ricordato diritto ad una informazione quanto più completa possibile.

Tutto ciò, comunque, non intacca la sostanza del nostro articolo; tutti gli elementi in esso contenuti sono verificati e verificabili, carte alla mano. E’ incontestabile, per fare un esempio, il rapporto professionale intercorso con l’ingegner Massimo Caputi, documentato da svariate sigle societarie; come è incontestabile l’amicizia, o meglio l’ex amicizia, con il presidente del consiglio comunale Marcello De Vito.

Siamo sempre disponibili a pubblicare altre informazioni in merito, per ampliare conoscenza e informazione. (A. C.)

 

 

 


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