Compie oggi 500 articoli con la Voce, Luciano Scateni. Colonna storica prima de La Voce della Campania anni ’70, poi della Voce delle Voci e ora del sito on line.
Il giornalista corsaro che vide nascere il quindicinale del Pci allora capace di raccogliere il meglio delle energie di sinistra – quella vera – sia in campo giornalistico che culturale e intellettuale.
Tutte parole oggi finite nel tritacarne dell’omologazione e del nulla politico. Allora, invece, dense di significati e, soprattutto, di emozioni che alimentavano le ‘utopie’ e impregnavano gli inchiostri.
Una stagione mirabolante, quella metà-fine anni ’70, contrassegnata dalle speranze per una sinistra diversa e di ‘governo’: erano gli anni magici di Maurizio Valenzi primo sindaco rosso d’Italia.
Il rosso (di pelo e di credo) Luciano fu il protagonista di quella Voce, la punta d’attacco, il Maradona ante litteram. E non a caso, proprio per onorare la sua militanza (che allora era un valore autentico), diventò “l’addetto stampa del sindaco”.
Un impegno civile, appunto, per far in modo che le prime conquiste di progresso cittadino potessero essere trasmesse all’esterno, agli altri mezzi di comunicazione. Una Napoli diversa, altra, nuova rispetto alle eterne logiche prima laurine poi Dc.
E’ stata l’anima, Luciano, delle pagine napoletane di Paese Sera, un altro mito finito negli scaffali della memoria.
Poi è diventato il compagno inseparabile nell’avventura della seconda Voce, tornata in edicola quasi 35 anni fa, “Una Voce per informare, denunciare, proporre”, come scrivevamo nel primo numero di aprile ’84.
Luciano continua ad essere l’anima della Voce anche da quando la “carta non c’è più” e siamo diventati una testata on line.
La voce dei cittadini, per tantissimi anni, in Rai, quella di Luciano. Un Tg3 dalla parte dei cittadini, il suo, che finalmente si sono identificati nel mezzo: non più un elettrodomestico (come parafrasava Eduardo) ma un vero ponte con la gente e soprattutto i suoi bisogni e le sue urgenze quotidiane.
Un intellettuale ‘organico’ (come si diceva nei bollenti anni ’60), Luciano, un intellettuale a 360 gradi. Giornalista, corsivista, poeta, scrittore (i suoi gialli sono ormai mitici, con il commissario Santagata in prima fila), autore di stupendi racconti che la Voce da mesi con immenso piacere pubblica sul sito, pittore. Le immagini e i colori trasmessi attraverso le opere degli ultimi anni sono una autentica miniera di emozioni e di memorie, dagli eruttanti e rossi Vesuvi alle falci e martello che si perdono man mano nello spazio.
Conosco Luciano da quarant’anni. E’ l’unico artista e intellettuale – nei termini di un tempo – che mi riporta alla mente le energie creative che solo Pier Paolo Pasolini riusciva a sprigionare.
Quando la cultura, davvero, sposa l’impegno civile.
In apertura e nella galleria qui sotto, alcune opere pittoriche di Luciano Scateni
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