BAYER / LO SCONTATO OK DELLA UE ALLE NOZZE CON MONSANTO

La Commissione europea si genuflette davanti ai colossi Bayer e Monsanto, dando il suo ok all’arcimiliardario matrimonio.

Non c’è voluto molto per dare il via alla fusione del secolo, attraverso la quale verrà partorito il mostro capace di controllare il mercato mondiale nel settore di semi & pesticidi. Nella hit internazionale, infatti, si attesterà al primo posto, davanti ad altre due creature frutto di altrettante nozze, tra Dow-Dupont da un lato e ChemChina-Sygenta dall’altro.

Unioni super contestate – ma di tutta evidenza senza alcun successo – da agricoltori, contadini e associazioni dei consumatori di mezzo mondo. Niente da fare contro la potenza dei big in campo e gli stratosferici interessi in gioco: big decisi a creare un oligopolio in grado di condizionare sia le produzione, ormai a base di Ogm, che gli standard alimentari. Con il paravento di garantire cibo per tutti e fronteggiare la fame nel mondo, verranno in futuro immesse sul mercato quantità di cibo standard, super omologato e anche tossico, visto il sempre più massiccio utilizzo di glifosato per le coltivazioni. La stessa Ue, nel suggellare lo scellerato matrimonio, ha infatti autorizzato per altri cinque anni il ricorso al glifosato, uno dei prodotti doc di casa Monsanto, ora patrimonio dell’amata Bayer.

Ambiente a rischio, perciò, diritti dei coltivatori calpestati, consumatori presi a calci in culo e biodiversità massacrate, alla faccia di tutti i proclami che – sempre e solo a parole – parlano di tutele e rispetto delle vocazioni territoriali.

Ha fatto in fretta, la Commisisone europea, nel pronunciare il suo sì, visto che a casa Bayer avevano  già bello e pronto il pacchetto regalo: ossia la dismissione di alcune attività, tanto per dare una verniciata di ‘rispetto’ della concorrenza a tutta l’operazione da 65 miliardi di euro e passa.

Ecco, infatti, le parole della commissaria Antitrust Margarethe Vestager, una inflessibilità da sempre sbandierata che oggi si scioglie come neve al sole: “abbiamo autorizzato l’acquisto di Monsanto da parte di Bayer perchè le misure proposte, che superano largamente i 6 miliardi di euro, rispondono pienamente alle nostre preoccupazioni in materia di concorrenza”.

Le attività in eccesso, appunto per un totale di 6 miliardi, passeranno alla tedesca e connazionale Basf: già tutto deciso, a riprova del fatto che Bayer aveva giocato le sue carte in anticipo e ben pronto il piano nel cassetto.

Cadono dal pero e applaudono i commissari Ue: “A prima vista Basf sembra un acquirente appropriato perchè attualmente non vende né sementi né erbicidi non selettivi”. A prima vista? Sembra? Una sola frase e già due dubbi: non proprio il massimo.

Prima della ratifica finale, Bayer e Basf sono tenute a fornire alla Commissione un piccolo programma dal quale si desuma la capacità, da parte di Basf, di gestire le attività che le passa Bayer.

Una pura formalità.

Resta in piedi un interrogativo. Tutto ok anche negli Usa, dove sul fronte di mercato & concorrenza le autorità di controllo sono un tantino più rigide di quelle europee?


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