Manifestazione animalista a Roma, in piazza Monte Citorio, sull’esiguità delle pene inflitte a chi uccide o tortura animali.
Il presidente della sezione italiana del Partito Animalista Europeo (Pae), Stefano Fuccelli, ha ricordato vari episodi eclatanti rimasti impuniti e la differenza esistente fra la nostra legislazione e quella di altri paesi europei (Inghilterra, Olanda). Rammenta anche alcuni successi, resi insignificanti dalla mitezza delle leggi. Accenna poi alla signora Brambilla, che ha costituito una lista animalista nell’ambito di Forza Italia, lista che servirà solo a sottrarre un po’ voti progressisti alla sinistra, per arricchire la destra conservatrice.
Da tale affermazione prende spunto l’intervento di Bruno Fedi, il più longevo animalista italiano, cofondatore del Movimento Antispecista, contemporaneo di Hans Ruesch, del quale era amico. Lo stesso Fedi, nei decenni successivi alla comparsa del libro-base di Ruesch, cambia l’impostazione dell’animalismo, facendolo diventare scientifico e non pietistico. Fedi esamina tutti gli aspetti, farmacologici, chirurgici, economici, ed introduce i fondamentali ragionamenti genetici, evoluzionistici, sociali, poi ripresi da molti nella letteratura scientifica.
Nel suo intervento, Fedi riprende gli aspetti generali del rapporto uomo/ esseri senzienti, chiedendosi se questa sia una società da riformare o rivoluzionare.
Ecco alcuni passaggi fondamentali del suo intervento: “Certamente questo assetto sociale è da cambiare profondamente. E’ una società senza giustizia. Manifestazioni fasciste vengono tollerate, cioè incoraggiate, ignorando leggi in vigore. Delinquenti indubitabilmente tali vengono condannati a pene lievi, che scontano a Cortina D’ Ampezzo. Le esigue forze dell’ordine vengono ridotte, lasciate prive di mezzi. Cos’è questo se non un regalo ai criminali?”.
Prosegue Fedi: “Ma l’ingiustizia più sistematica è quella contro gli animali, i più deboli ed indifesi in senso assoluto. Sono considerati meno di oggetti. Per una eredità giacente si nomina un curatore, per un animale no. La legge, in questo paese, è del tutto schizofrenica: si consentono torture efferate e ruberie gigantesche, nonchè la macellazione e la tortura di miliardi di vite, ogni anno! Eppure, la nostra società non sarebbe tale senza la pecora, il maiale, il bue, il cavallo, il cane, il gatto. Dunque, è una società immorale, fondata sulla violenza”.
Continua nel ragionamento, il confondatore del Movimento Antispecista: “In questa situazione, ciò che si deve cambiare non sono piccoli particolari, che non alterano il quadro generale, ma la mentalità degli umani: l’opinione pubblica. Abbiamo costruito una società basata sullo sfruttamento dei più deboli: bisogna cambiare questa società e far rientrare gli animali senzienti nel grande, inconsapevole progetto umano di sfuggire alla sofferenza ed alla morte”.
Ancora: “Questo progetto è globale: riguarda tutti gli aspetti della società: produzione di cibo, di farmaci, di energia, trasporti, educazione, salute. Nessuno dei deliranti partiti ha un progetto globale. Non pensano ad una nuova società. Non ne hanno idea. Dicono e fanno le stesse cose! Il loro progetto è: “levati tu che mi ci metto io”. Noi siamo gli unici ad avere un progetto che cambierebbe la società. Limitarsi a chiedere pene più gravi, o anche l’abolizione della vivisezione, non può aver successo, ma anche se lo avesse, non sarebbe un successo fondamentale. Le richieste settoriali della signora Brambilla servono solo a far rieleggere lei. Non si può volere questo e dichiararsi animalisti!”.
Eccoci alla sostanza: “Ma per ottenere un risultato che sia significativo e non solo apparente è necessaria l’ unità: 5 milioni di vegetariani, un milione di animalisti possono essere il nucleo d’aggregazione di tutti i riformisti. La frammentazione in oltre 700 piccole associazioni ha per conseguenza l’aggravarsi dell’ ingiustizia e della corruzione. I vari presidenti di associazioni possono venire indotti ad una trattativa continua su piccoli particolari che prima li renderà animalisti a vita, poi li renderà corruttibili. Per reazione i cittadini, disgustati, eleggeranno un altro mascalzone che prometterà il rinnovamento e sarà creduto”.
“Per evitare queto c’è una sola strada: RIFORMARE, per non essere costretti a Rivoluzionare, a Sovvertire. E per riformare si deve cambiare qualcosa di importante: avere un progetto globale, non settoriale, di società nuova”.
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