Segreti maltesi. Che ora rimbalzano nelle cronache internazionali per il tragico assassinio della blogger che denunciava il potere.
Sorgono spontanee alcune domande. Come mai nessuno, dalle nostre parti, ha mai voluto indagare fino in fondo sui tanti italiani che da anni hanno fatto di Malta il loro paradiso fiscale per eccellenza?
Sulle tante società di casa nostra che hanno trasferito le loro sedi legali a Malta? Che hanno trovato fiduciari maltesi per gestire le loro acrobazie finanziarie, spesso e volentiari ingombranti storie di riciclaggio?
Come mai tutte le nostre autorità hanno chiuso non uno ma due occhi?
Come mai nessuno s’è domandato delle fortune che hanno contrassegnato la Link Campus University di Malta, comodamente insediata anche a Roma sul Lungotevere?
Per memoria storica va detto che la Link Campus è stata fondata da un pezzo da novanta della nostra prima Repubblica, l’ex ministro ovunque – e anche degli Interni – Vincenzo Scotti.
Altra memoria storica. Negli anni ’80 giravano intorno a Malta, all’epoca guidata da don Mintoff, tanti segreti di casa nostra. A cominciare da quelli targati Stet, l’allora regina pubblica delle telecomunicazioni. Con l’allora vertice Michele Principe, piduista, protagonista di tante frequentazioni maltesi.
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