Tempi ancora nebulosi per la nomina del nuovo procuratore capo a Napoli, un avamposto bollente ormai ‘scoperto’ da sei mesi. Il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, fa la voce grossa – sic – e annuncia un plenum straordinario per la prima settimana di agosto.
Ma sembra difficile una fumata bianca, dopo il 3 a 3 fatto segnare nel corso dell’ultimo voto che si è tenuto il 6 luglio alla commissione incarichi dello stesso Csm.
A quanto pare si starebbe lavorando ad un ‘accordo’ tra le fazioni in campo, caldeggiato dal capo dello Stato Sergio Mattarella che auspica un voto unanime, o quasi.
Il patto prevede che uno dei contendenti, il ‘ministeriale’ Giovanni Melillo, vada ad occupare la poltrona partenopea, mentre l’attuale numero uno alla procura di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, sia designato per il vertice della Direzione Nazionale Antimafia, dove è in scadenza Franco Roberti.
Un gioco a incastri. Ma pare arduo – nonostante l’attivismo di Legnini – che si riesca ad andare in porto in piena calura ferragostana. Anche perchè occorrerà il placet del Guardasigilli Andrea Orlando, l’ex renziano ancora indeciso su cosa fare da grande.
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