E’ guerra infinita per Bagnoli. E sempre a colpi di carta bollata.
La Corte dei Conti della Campania, infatti, ha aperto un nuovo fascicolo per accertare tutte le irregolarità amministrative compiute da svariati assessori – otto per la precisione – che fanno capo non solo alla vecchia gestione targata Rosa Russo Iervolino, ma anche alle ultime due griffate Luigi de Magistris, il sindaco arancione.
Le fiamme gialle, secondo le news, sono state incaricate dal vice procuratore generale della Corte, Marco Catalano, di raccogliere tutti gli elementi sugli atti compiuti dagli assessori delle giunte con riferimento al clamoroso crac della partecipata del Comune, BagnoliFutura, la quale è anche al centro di un processo penale volto ad accerate le responsabilità dei suoi amministratori che mentre la società collassava continuavano a percepire emolumenti da sogno.
E’ tutta una maxi storia di sperperi, consulenze a go go, assunzioni a raffica, clientelismi d’ogni risma, mancate bonifiche, controlli mai avvenuti, interessi passivi a non finire, quella di Bagnoli, che negli ultimi anni – a un passo dal dissesto – si è arricchita di una serie di gialli tutti da chiarire da parte delle varie magistrature. Ad esempio l’attribuzione di tre immobili di grosso valore di proprietà del Comune al patrimonio della BagnoliFutura ormai in crac: una manovra che definire azzardata è un eufemismo.
E BagnoliFutura è finita sotto una montagna di rosso, pari a quasi 200 milioni di euro.
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