MINO RAIOLA, IL BOSS DEL MERCATO / TUTTE LE SIGLE IN CAMPO E I GIALLI DONNARUMMA E IBRA

Il re del mercato pallonaro in Italia, il quarto al mondo per la speciale classifica di Forbes. Ma chi è davvero Mino Raiola, su cosa si basa la sua potenza finanziaria? E a cosa puntano le indagini della comunque sempre assonnata Fifa nei suoi confronti? Mentre per il super agente si prepara la settimana bollente, con il contratto di Gigio Donnarumma in dirittura d’arrivo e un possibile filotto di colpi che potrebbero vedere in campo la sua stella dei miracoli, Zlatan Ibrahimovic, il quale nel mosaico arcimilionario col Milan potrebbe tornare a vestire in rossonero. Ma andiamo a vedere quello che bolle in pentola.

Partiamo proprio dalle news, calde di giornata, fresche come le sfogliatelle che ha cominciato a sfornare nel ristorante di famiglia prima di volare, giovanottone di belle speranze, in Olanda.

LA TELA DEL RAIOLA

Giacomo Bonaventura

Giacomo Bonaventura

Racconta un operatore che per decenni ha frequentato il Gallia di Milano, lo storico tempio del calciomercato. “In queste prossime ore si decide per Donnarumma, la telenovela è durata fin troppo. Raiola ha capito che non può tirare la corda troppo dalla sua parte, stavolta, perchè se no il suo giocattolo alla fine si rompe. Per questo Donnarumma rimarrà al Milan, lo vuole il giovane portiere e la sua famiglia. Raiola ci guadagna ma molto meno del previsto, però si cautela con il futuro: fra tre anni andrà al Real Madrid, con una clausola rescissoria non altissima ma comunque tale da soddisfare il Milan”.

E continua a raccontare: “Ma ecco che ha subito pensato a come rifarsi del mancato mega incasso di adesso: obbligare in qualche modo il Milan a ricomprare Ibrahimovic, guadagnandoci quindi sia sul passaggio di proprietà, che non potrà esser più di tanto vista l’età del calciatore, ma soprattutto sull’ingaggio, al solito da capogiro. E caso mai infilando nell’operazione un altro calciatore della sua scuderia, Giacomo Bonaventura: stesso percorso, lauta provvigione sul passaggio alla Juve per una cifra sui 30 milioni e ovviamente sul solito ingaggio. Insomma, un paio di botti da non poco”.

Pogba. In apertura  Raiola. A sinistra, Ibra e Donnarumma.

Pogba. In apertura Raiola. A sinistra, Ibra e Donnarumma.

Ibra, il gioiello incastonato nella sua corona, insieme a Paul Pogba. E pensare che l’approccio con il campione svedese non era stato dei migliori, come racconta nella sua autobiografia, “Io, Ibra”: “Dovrebbe essere un agente quella specie di gnomo ciccione?”, si chiese. L’istinto, però gli disse di affidarsi a quel “meraviglioso idiota”: e fu una colossale fortuna per entrambi, coltivata a botte di passaggi continui (Juve-Inter-Milan-Manchester e ora forse di nuovo Milan).

Un sol colpo, ma da novanta, quello piazzato con Pogba e che ora rischia di creargli qualche grattacapo con la Fifa. Cerchiamo di riassumere le cifre da sballo finite nella cassaforte di mister Raiola: dalla Juve, che vendeva, ha incassato 27 milioni, dal Manchester United, che comprava, 19 milioni e mezzo in cinque comode rate fino al 2020. A cui si aggiungono i 2 milioni e mezzo incassati dallo stesso Pogba. Il totale sfiora la sbalorditiva cifra di 50 milioni di euro.

Non è finita. Perchè Pogba per il primo anno di contratto ha ricevuto la bella cifra di 10 milioni e rotti, ai quali ne vanno aggiunti altri 3 e mezzo per i diritti pubblicitari. Possibile che l’onnipresente Raiola su queste cifre non abbia messo il naso? Che si sia lasciato sfuggire altra liquidità possibile? Ben difficile. Per questo indaga la Fifa dal momento  che – ufficialmente – non ci sono fino ad oggi tracce di imposte pagate.

TUTTE LE SOCIETA’, PAESE PER PAESE

Addentriamoci, adesso, nella giungla societaria messa in piedi dall’ex pizzaiolo campano.

Si parte dall’Inghilterra, dove super Raiola ha acquartierato ben tre sigle di riferimento: Best Kick Sports Limited, Topscore Sports Limited e ISport WorldWide Limited. Tre ammiraglie che – secondo i rendiconti – espongono bilanci molto semplici, senza mostrare cifre da capogiro. Ad esempio, il bilancio più consistente è quello che presenta la terza, ISport, un fatturato da quasi 4 milioni e mezzo, con utili per poco più di 110 mila euro. Briciole.

Dublino

Dublino

Buio profondo nel Principato di Monaco. Qui le due sigle griffate Raiola addirittura non presentano alcun bilancio: si tratta della Uuniqq e della Sportman.

E altrettanto succede in Irlanda, con la Blue Brands Limited, nel cui staff di vertice fa capolino il fratello, Enzo Raiola.

In questo via vai societario, Forbes calcola un fresco patrimonio per commissioni incassate da 35 milioni di dollari, considerando il giro d’affari complessivo per le compravendite del suo parco giocatori da circa 350 milioni, un perfetto mister 10 per cento. Ma le cifre complessive non sono certo queste e sono di gran lunga superiori. Vediamo.

Scrive Enzo Turcato: “Secondo Forbes, Raiola è il quarto agente di calciatori per guadagni. Arriva dopo veri e propri gruppi. Al primo posto c’è la Mondial Sport Management, al secondo c’è la Gestifute di Jorge Mendes, poi la Stellar Group. Un giro d’affari complessivo sul mercato del calcio di 356 milioni. Attenzione, perchè questo non corrisponde comunque alle sue entrate reali”.

ARRIVA LA FIFA

E a proposito dell’inchiesta Fifa scrive: “Raiola non è stato al centro delle cronache di mercato delle ultime settimane solo per la questione Donnarumma. Cè anche l’indagine della Fifa, che vuol vederci chiaro sull’operazione che ha portato Paul Pogba al Manchester United. Il sospetto della federazione internazionale è che sia stata violata la normativa sui diritti economici dei terzi, che è stata modificata nel 2014 con entrata in vigore ufficiale dal 1 maggio 2015. In sostanza vuole accertarsi che dietro alla commissione concessa a Raiola non si nasconda una TPO”.

E aggiunge: “Tra la Juve e la società di Raiola c’era un accordo che prevedeva un versamento di 18 milioni all’agente se il giocatore fosse stato venduto per una cifra non inferiore ai 90 milioni di euro, e ulteriori 3 milioni per ciascun aumento di 5 milioni dell’offerta. Pogba è tornato a Manchester per 105 milioni di euro (da rammentare che era passato tre anni prima dallo stesso Manchester alla Juve a parametro zero!, ndr), una cifra che ha permesso così a Raiola di incassare 27 milioni di euro dalla società bianconera, ovvero la cifra su cui la Fifa sta indagando per capire se si tratta o meno di una Tpo”.

Staremo a vedere.

 


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