“Trent’anni fa, quando noi in Sicilia studiavamo e provavamo a contrastare i fenomeni mafiosi, avevamo in Italia un punto di riferimento: era Amato Lamberti, con il suo Osservatorio sulla camorra”. Sono le parole del professor Costantino Visconti, ordinario di Diritto Penale all’Università di Palermo, risuonate questa mattina nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo, dove in un clima di grande emozione si è tenuta la cerimonia di consegna del Premio Amato Lamberti: due Borse di studio volute dall’Associazione Amato Lamberti per tramandare la grande lezione del sociologo anticamorra Amato Lamberti, che seppe tradurre in prassi politica, prima da assessore alla Legalità del Comune di Napoli, poi da presidente della Provincia di Napoli, le sue lungimiranti ricerche sulle attività realmente incisive per contrastare l’avanzata del crimine organizzato.
Consapevoli di questa importante eredità scientifica e morale, i due vincitori hanno ricevuto dalle mani del Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti i riconoscimenti per i loro rilevanti lavori, introdotti dal professor Giuseppe Acocella del Comitato Scientifico. Si tratta di Alessandro Quattrocchi con la Tesi di dottorato all’Università di Messina su Il diritto della prevenzione e la tutela dei diritti fondamentali: dal contrasto alla criminalità organizzata verso la costituzione di un modello europeo di confisca, e Giuseppe Malgeri con una Tesi di Laurea magistrale all’Università di Roma “La Sapienza” sugli Strumenti amministrativi di prevenzione dell’infiltrazione mafiosa negli appalti pubblici.
In particolare Quattrocchi, che ha ricordato di avere appena superato il concorso in Magistratura, non ha mancato di sottolineare il valore delle ricerche di Lamberti sui fenomeni mafiosi per il futuro della sua attività.
Coordinati dall’assessore alla Cultura del Comune di Napoli Nino Daniele, dopo i saluti introduttivi del sindaco Luigi de Magistris, i lavori hanno visto anche quest’anno come momento centrale la relazione del Procuratore Antimafia Franco Roberti, il quale ha posto l’accento fra l’altro sulla figura del Procuratore Europeo, prevista dal Trattato di Lisbona ma finora mai definita ed attuata. Un tema sul quale lo stesso assessore Daniele ha colto l’importante segnale, annunciando l’intenzione di organizzare appositi incontri di studio e confronto.
Numerose le autorità in sala: si segnalano in particolare gli alti magistrati Aldo De Chiara, Vincenzo Galgano e Antonio Buonaiuto, nonché il senatore Alfonso Andria e il vicesindaco della città metropolitana di Napoli Elena Coccia. Ma su tutti – come ha dichiarato in chiusura Roselena Glielmo Lamberti, autentica anima del Premio insieme ai figli Daniele e Marco e all’allievo prediletto di Amato, Amedeo Zeni – c’erano anche quest’anno tanti amici: le numerosissime persone (autorità, colleghi, studenti, semplici cittadini) giunte a questa quarta edizione del Premio per testimoniare l’affetto, la gratitudine e il ricordo nei confronti di una delle massime personalità anticamorra di Napoli e del Paese.
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