Il Presidente della Repubblica doveva bloccare, perché incostituzionale, il decreto legislativo 19 agosto 2016 che parla di riordino e inquadramento del Corpo Forestale nei ranghi dell’Arma, nella parte che prevede l’obbligo di ciascun presidio di polizia di informare le gerarchie superiori circa le informative di reato all’autorità giudiziaria, indipendentemente dagli obblighi prescritti dalle norme del codice di procedura penale. Ciò viola l’articolo 77 della Costituzione, per cui secondo la Corte costituzionale (sentenza n. 32 del 2014, e sentenza n.22 del 2102) deve esserci un nesso di interrelazione funzionale tra il decreto legge formato dal Governo, e legge di conversione, che rappresenta una legge funzionalizzata e specializzata che non può aprirsi a qualsiasi contenuto ulteriore (ordinanza n 34 del 2013 della Corte Costituzionale; la Corte dice “il potere di conversione non può considerarsi una mera manifestazione della ordinaria potestà legislativa delle Camere, in quanto la legge di conversione ha natura funzionalizzata e specializzata”). Ma viola anche l’articolo 109, “l’autorità giudiziaria dspone direttamente della polizia giudiziaria”, l’articolo 329 cpp che impone il segreto di indagine e dell’articolo 56 cpp per cui “le funzioni di polizia giudiziaria sono svolte alla dipendenze e sotto la direzione dell’autorità giudiziaria”. Il pm è dominus esclusivo dell’indagine. Qui invece accade che un atto non ancora valutato dal pm venga a conoscenza del potere esecutivo, spesso oggetto di indagine, come nel caso del sottosegretario Lotti. Così il segreto investigativo diventa carta straccia.
C’è infine un precedente ancora più grave, che riguarda la tragedia più grande della Repubblica: la strage di via Fani del 16 marzo 1978. Una norma analoga fu emanata dal ministro Cossiga durante il sequestro di Aldo Moro con decreto 21 marzo 1978 .“Serviva al Ministro dell’Interno a conoscere le mosse dei Magistrati che indagavano sul sequestro Moro e controllarne le inziative per bloccarle” (“Doveva Morire”, Imposimato e Provvisionato, Chiarelettere p. 73).
Ricordo infine che il 22 marzo 2017 alle ore 15 svolgeremo a Roma in Piazza del Parlamento, una pacifica manifestazione in favore degli ultimi. Tra questi i senza casa, gli sfrattati, i terremotati, i disoccupati, i pensionati e i risparmiatori truffati. Chiederemo al Governo un decreto urgente che blocchi gli sfratti e destini una parte delle risorse alla costruzione di case popolari per i non abbienti. Chiederemo il ristoro dei risparmiatori e le vittime dimenticate dei terremoti. Venite numerosi per fare sentire la vostra voce.
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