Standing ovation mediatica per Hillary Clinton amica del Fisco a stelle e strisce. Con orgoglio mostra la dichiarazione dei redditi familiare, 10 milioni e mezzo di dollari col marito Bill. “Caduti in miseria”, ironizzano sui social Usa, visto che la precedente sfiorava il top dei 30 milioni. “E chissà cosa mai sarà la prossima – viene aggiunto – dal momento che la Real Coppia ha tagliato i suoi viaggi per le super ricompensate conferenze”. O meglio: per forza di cose la candidata presidenziale li ha annullati, mentre l’ex presidente li ha ‘ridotti’.
Non si sa mai, il prudente Bill ha preferito evitare altri viaggi in Cina, dopo le ricche performance dell’ultimo decennio: nel solo 2011, ad esempio, ha racimolato la non disprezzabile cifra di 750 mila euro per due discorsi di un paio d’ore, uno pagato da un gruppo privato, l’altro addirittura dal governo cinese. E il 21 ottobre di quell’anno, dopo 10 giorni, il Segretario di Stato Hillary fece un pubblico endorsement per “l’Asian Pivot” – ossia la Cina – nello scacchiere della futura politica estera yankee…
Povera America, costretta a scegliere tra il probabile evasore Trump, che non dà notizie sui suoi redditi né sulle sue dichiarazioni al fisco, e la opulenta Clinton, che fa parte di quello 0,1 per cento di straricchi. “Eppure ha la faccia tosta – circola ancora sui social – di parlare alle sue elettrici che faticano ad arrivare a fine mese con un magro stipendio”. Perchè noi – pigola Hillary – “quando siamo usciti dalla Casa Bianca eravamo spiantati”, poveri in canna, evidentemente ‘homeless’, senza più quella real abitazione, né un tetto sopra la testa.
Ed è proprio per alleviare le sofferenze dei senza casa & dei senza cibo che sono spuntate come funghi le “Fondazioni” made in Clinton, un vero grappolo: da Hong Kong al Kenia, passando per Londra e Stoccolma, con un paio di case madre, of course, acquartierate negli amati States, a partire dalla “Bill, Hillary and Chelsea Clinton Foundation”, BHCC per i fans.
Appena uscita l’inchiesta della Voce sulla “Clinton Connection”, ci sono arrivate alcune news, notizie dai siti di controinformazione. In una viene fatto riferimento ad un’inchiesta di “Political Insider”, dedicata a una lunga serie di “decessi” verificatisi nell’entourage di casa Clinton. A partire dal caso di Vince Foster, che si sparò un colpo di revolver alla testa nel 1993 dopo una serie di attacchi dell’amica di studio (legale) Hillary. “Lo aveva pesantemente delegittimato, accusandolo delle peggiori nefandezze”. Una sorta di “istigazione” al suicidio, secondo alcuni reportage dell’epoca. E tutto, of course, finito in una scontata bolla di sapone.
Political Insider fa poi riferimento alla strana morte di James McDougal, anche lui colto da improvviso attacco cardiaco. Si era ritirato a totale vita privata dopo il caso “Whitewater” e la successiva inchiesta che la aveva visto subire una condanna. Un giallo che tocca i Clinton, i loro “investimenti” e sul quale aveva cercato inutilmente di far luce il giudice Kenn Starr.
E’ quindi la volta di Ron Brown, morto per uno strano incidente aereo. Ma a quanto pare sul suo corpo sarebbe stata trovata anche la traccia di una ferita da arma da fuoco (alla testa): forse un tentativo di suicidio in volo. Anche Brown era sotto inchiesta e legato alla famiglia Clinton.
Segue il caso Ed Willey. Altro giro, altro colpo in testa. E altro suicidio. Senza apparente motivo. La moglie, Kathleen Willey, negli ultimi tempi frequentava con inusitata frequenza l’Oval Office della Casa Bianca. E lui, Ed, era “involved”, coinvolto in parecchi eventi legati alla raccolta di danari pro Clinton.
Ecco cosa scrive Political Insider: “In effetti sono 46 i casi di persone legate ai Clinton e morte in circostanze misteriose in tre decadi di potere politico. Questo numero dovrebbe farci riflettere. Se Hillary Clinton fosse stata un esponente del partito Repubblicano, questi interrogativi si sarebbero trovati ogni giorno sulle prime pagine dei giornali”. E poi: “Fino ad oggi nessuno li ha messi uno vicino all’altro, tutti i casi, per esaminarli nel loro complesso. Se guardate bene: uno scandalo, e poi una morte sospetta. Se cercate di investigare sugli affari di casa Clinton potete constatare un copione sempre simile, tattiche comuni, azioni analoghe e troverete sempre alla fine dei cadaveri”.
Del resto, uno dei freschi morti “eccellenti” (si è sparato il giorno del suo cinquantaquattresimo compleanno in cima alla collina vicino casa), Victor Thorn, è l’autore della trilogia sulla Real Coppia: e uno dei volumi è intitolato “The Murder Volume”.
Ma ci sono altri numeri che fanno girare la testa. E che ruotano sempre intorno alla affollatissima galassia Clinton. Secondo il giornalista investigativo David Breshnahan, nelle vicende giudiziarie che riguardano i Clinton, “ci sono 100 persone che non hanno voluto testimoniare”. E aggiunge: “C’è poi una lista di 45 persone che sono finite in galera, tra membri del Gabinetto, funzionari del Dipartimento di giustizia, staffisti della Casa Bianca”. Val la pena di ricordare che Monica Lewinsky era una staffista alla White House…
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