La strage di Bologna fu fascista. La pista palestinese è inaccettabile. E’ ipotesi che ci allontana dalla verità. E’ una offesa, oltre che alle vittime, ai magistrati bolognesi che hanno lavorato con intelligenza e sacrificio tra mille difficoltà e scrissero una sentenza confermata dalla Cassazione. Fu una operazione di quel Governo mondiale invisibile promotore di quasi tutte le stragi avvenute in Italia. Quel Governo di cui parla il documento del 1967 da me trovato nel 2012 allegato alla requistoria di Emilio Alessandrini. Nascosto da Giovanni Ventura in una cassetta di sicurezza di Montebelluna.
Sono costretto a ripetere ciò che ho scritto nel libro “La Repubblica delle stragi impunite” edito da Newton Compton, che nessuno ha mai smentito. «Chi mise le bombe in luoghi affollati da gente normale era mosso da un’ideologia di disprezzo delle masse , contraria all’eguaglianza dei cittadini, basata su principi gerarchici e autoritari nella gestione del potere. Inoltre, come riconobbe Sandro Pertini, forze esterne al nostro Paese erano interessate a destabilizzare la convivenza civile.Un martellante bombardamento di messaggi fuorvianti si verificò contro i Pubblici Ministeri e i giudici istruttori di Bologna, non appena questi imboccarono la pista del terrorismo neofascista. I giudici istruttori bolognesi scrissero che alcune indicazioni attribuivano al gruppo neofascista di Massimiliano Fachini l’impiego di di esplosivi e il confezionamento di ordigni del tipo di quello usato a Bologna. Egli ne aveva una enorme quantità di natura militare. Poi ci fu una montatura del SISMI per accreditare la pista internazionale con la scoperta il 13 gennaio 1981 alla stazione di Bologna sul treno Taranto Milano di una valigia con otto latine di esplosivo. Si accertò che il depistaggio era opera del generale Pietro Musumeci , P2, e del generale Giuseppe Santovito,P2, capo del SISMI. Si voleva così suggerire la pista estera all’origine della strage. L’esplosivo era di impiego militare, denominato Compound B utlizzato nel munizionamento terrestre ed aereo».
Ho quindi elencato gli elementi raccolti dai giudici di Bologna per dimostrare la sicura colpevolezza di Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini.
Riproporre come fa Rosario Priore la pista palestinese è un’offesa alla verità e alla memoria delle vittime del 2 agosto 1980.
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Un commento su “Strage di Bologna – Inaccettabile la pista palestinese”